Il C'hi++ e l'Arte del tiro con l'arco
03 Jun 2020
Riguardando il saggio sul Buddismo in Tempo ed Eternità di Ananda K., notavo che la distinzione fra ciò che è temporaneo e mortale e ciò che non lo è; fra chi è illuminato e chi non lo è, presuppone due stati diversi di esistenza, ma compenetrati.
Per esempio, a pag. 42, quando si dice che la freccia scoccata diventa il bersaglio, si assume che una cosa sia la freccia, una cosa sia il bersaglio, sia in termini pratici che metafisici.
L’istante della liberazione è improvviso (sub-it-aneus, “che va furtivamente”): paragonabile, in effetti, a quello di una freccia scoccata senza ulteriore sforzo dall’arco per perforare tutti gli ostacoli e penetrare nel suo bersaglio, essendo già divenuta-quello” (tad-bhūta, cioè brahma-bhūta) quando la posizione, la presa e il tiro dell’arciere sono corretti
Il C’hi++ è sostanzialmente concorde nella sostanza, ma non nella forma. Freccia e bersaglio sono già la stessa cosa, o meglio, manifestazioni differenti (e transeunti) della stessa cosa (eterna). Il fatto che l’una diventi l’altra è solo l’ennesima illusione.
Ritornando al primo punto, quest’ultima affermazione non è provabile al momento, ma potrebbe esserlo, in questo stesso universo tridimensionale, senza inventarci niente: se l’Universo fosse composto di spazioni e la materia di spazioni carichi, l’affermazione che la freccia, il bersaglio e lo stesso arciere SONO la stessa cosa, sarebbe provata.
Ananda, Buddismo, Spazionismo, log, tiro con l'arco