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Il movimento del Cavallo degli Scacchi

10 Jan 2023

Shenk, David, Il gioco immortale: Storia degli scacchi, Mondadori, 2021:

Tra il XII e il XIII secolo, la società feudale sviluppò un elaborato sistema di leggi che instaurò quello che Adams chiama «il passaggio dalla coercizione fisica alla coercizione non-fisica». I cavalieri, i bottegai, i contadini e le altre categorie di lavoratori ora sentivano di avere una responsabilità nei confronti dello Stato sia a livello legale sia a livello morale. Avevano un maggior controllo fisico delle loro attività, ma erano anche consapevoli del ruolo che spettava loro nella società e sapevano di essere osservati dagli altri. Jacopo da Cessole definì perfettamente questa dinamica usando ancora una volta gli scacchi. «Nel gioco degli scacchi il Cavallo non può andare dove gli pare, ma deve muoversi seguendo regole ben definite» dice Adams. «L’inadempienza mette in pericolo non soltanto chi contravviene ai dettami condivisi, ma tutta la sua comunità. Inoltre questa trasgressione non può essere nascosta, ma viene esposta alla pubblica riprovazione. Come uno può vedere “se stesso” sulla scacchiera, così possono farlo anche gli altri giocatori.»

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